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Colore, città e territorio. Progettare per l’identità storica

Lunedì 12 Maggio 2014 18:22  |  Architettura  |  

di Stefano Serafini

È pur vero che in Italia gli architetti sono tanti, ma il pensiero non può non correre a Strapaese quando vedi un gruppo di giovani professionisti che si rimboccano le maniche e dimostrano coi fatti uno spirito di entusiasmo e affetto per la piccola cittadina in cui vivono.

Marco Navarra (ccordinatore), Francesco Centi, Daniele Coluzzi, Alessio Pindo, ed Elena Ciotti, quasi tutti discepoli della facoltà Valle Giulia della Sapienza di Roma, hanno sviluppato un bello studio sulle tipologie architettoniche e cromatiche di Segni, un pugno compatto di storia in provincia di Roma che ormai dovrebbe risultare piuttosto noto a chi si interessa di biourbanistica.

Da tale ricerca è nata la proposta di un articolato “piano del colore” per il centro storico, uno dei più antichi e suggestivi del centro Italia. Un lavoro dunque delicato, che comporta la navigazione tra dogmi (e fulmini) ideologico-filologici, difficoltà tecniche oggettive, e la reale necessità di bellezza d’una città viva e vivace.

Credo sia stato determinante per l’approccio e il successo dello studio la stretta collaborazione e il confronto che questi professionisti sostengono con il mondo dell’archeologia. Da dieci anni a questa parte la città – in se stessa uno splendido “museo abitato” dell’architettura e dell’urbanistica  – gode infatti della presenza di ricercatori internazionali che sono stati capaci di apportare alla comunità una sana cultura filologica e metodologica con scavi, analisi, e anche un’ottima disseminazione scientifica. Ma se è vero che l’archeologia si respira a Segni, è anche perché chi per anni l’ha costantemente curata è stato capace di integrarla a un profondo senso di ricerca dell’identità civica e dell’amore per il proprio territorio. Ne è testimonianza la reazione all’ultima impressionante scoperta: il ninfeo ellenistico di Q. Mutius appena presentato questa stessa settimana a un pubblico foltissimo ed ammirato.

Il prossimo venerdì 16 maggio, alle ore 17:30, presso la sala polifunzionale di via Traiana a Segni si svolgerà dunque la tavola rotonda sul tema del  colore nei centri storici come mezzo di riqualificazione e recupero dell’identità (io direi anche della direzione verso uno scopo) della città. Credo sia nell’interesse non solo dei segnini, ma di molti professionisti metropolitani venire ad assistere e partecipare, perché la progettazione è solo una parte della storia di quel che un architetto può veramente realizzare.

 

PROGRAMMA

ore 17.30 - Saluti  di apertura e introduzione.

L’esperienza del progetto segni_lab, laboratorio permanente di studio sulla città

ore 18.00 - Colore e identità dei luoghi:Tradizioni cromatiche nel territorio lepino. Materia, colore e scena urbana

ore 18.20 - Biofilia, spazi urbani e benessere psicofisico

ore 18.40 - Centro storico come bene collettivo. Un appello alla sensibilità e al rispetto per i cittadini, gli amministratori e gli operatori del settore

ore 19.00 - Un approccio consapevole al progetto cromatico: metodologie di analisi e lettura del contesto; il lessico compositivo delle facciate storiche; il Progetto del Decoro Urbano

ore 19.20 -  La Casa dell'Architettura e del Territorio a Segni

ore 19.40 - Dibattito e conclusioni

 

PARTECIPANO:

Arch. Stefano Corsi, Sindaco del Comune di Segni 

Arch. Fabrizio Pistolesi, Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia

Arch. Stefania Pierucci, Delegato Decentramento Zona 7 – Colleferro

Dott. Stefano Serafini, Segretario Generale e Direttore di ricerca ISB

Dott. Fabrizio di Sauro, Direttore Compagnia Lepini

Dott.ssa Federica Colaiacomo, Museo Archeologico di Segni

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