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L'auguraculum collettivo di Segni

Giovedì 31 Ottobre 2013 16:00  |  Arte  |  

di Beju e Sherryl Muriente

La città di Segni, in collaborazione con la Società Internazionale di Biourbanistica, ha invitato il duetto artistico internazionale Lejobart, composto da Beju e Sherryl Muriente, a realizzare un progetto basato sui principi dell’agopuntura biourbana durante il festival più importante della città, la 56a Sagra del Marrone Segnino. Lejobart ha così prodotto un’installazione e una performance d’arte che ha coinvolto collaborativamente quasi trecento cittadini. In particolare Beju ha creato da un possente albero destinato a essere tagliato, una scultura che è divenuta il punto interattivo centrale di uno spazio comune, inteso a promuovere un luogo pubblico per immaginare il futuro della città. Seguendo la suggestione di un alveare, 300 parole raccolte da altrettanti cittadini scelti a caso sono state composte per illustrare la città di Segni. Durante la performance la composizione è stata letta ad alta voce dall’“Ape regina” interpretata da Sherryl Muriente dall’alto della scultura, che prevede nella sua estremità superiore una sorta di pulpito, dal quale diviene possibile rivolgersi a un ampio auditorio. Sull’albero-scultura è raccolto “l’alveare” di parole, insieme ai simboli che hanno un significato importante per la gente di Segni.

Il luogo è quello dove vigeva l’antico auguraculum romano dell’acropoli di Segni. Gli artisti hanno incorporato questa idea in una versione moderna di perscrutazione del futuro, che attraverso l’arte pone gli “augura” nelle mani e sotto la responsabilità dell’intera comunità. La scultura è dunque un auguraculum collettivo, dove tutti possono raccogliere e immaginare il futuro della città insieme.

 

Gli strumenti

300 “api”, simboleggiate da altrettanti spargimiele di legno, recano inscritte su di sé le parole offerte dai cittadini incontrati a caso in diversi luoghi della città, come ad esempio le chiese, i mercati, il municipio, le scuole, bar e caffè, parchi giochi, e lungo la strada. Ad ogni persona disposta a partecipare è stato chiesto di scrivere una parola sullo stelo dell’“ape” a lui attribuita, con la quale rispondere alla domanda: “Che cosa è Segni per te?”. Diverse persone sono rimaste sorprese dalla domanda, soffermandosi a riflettere sulla propria città e sul rapporto con il luogo. Le api-parole sono state quindi riunite dagli artisti affinché componessero un testo poetico. Quando questo è stato declamato, molti dei partecipanti sono stati in grado di riconoscere il loro contributo, la creazione di una voce collettiva del popolo da parte del popolo. Prima che l’evento avesse luogo le api sono state inserite nella scultura creata da Beju, donando così il tocco finale al pezzo d’arte fisico.

 

Impostazione

Segni è una bella cittadina laziale fondata circa 2500 anni fa. Dalla cime del colle sul quale è arroccata si affaccia sulla valle del fiume Sacco, che si trova a 30 km a sud est di Roma. Oggi la città soffre gli effetti della crisi economica. Molti dei lavoratori pendolari che quotidianamente si dirigono a Roma o a valle, cominciano ad incontrare difficoltà nel contribuire al bilancio delle proprie famiglie e della città. Come in molte comunità che affrontano un disagio inatteso, risulta difficile immaginare nuove soluzioni. La tensione comunicativa tra i membri della città si è in qualche modo rilassata durante i decenni del benessere, e ciò ha ridotto le possibilità di creare nuove soluzioni insieme. Il progetto artistico di Lejobart tenta di fornire uno spazio e un catalizzatore iniziale per cominciare a ripristinare la comunicazione tra gli abitanti e le autorità cittadine. Lejobart ha pensato di creare un alveare simbolico, dove le “api”, raccolto il “polline” delle parole dei cittadini di Segni, producono il “miele” che rappresenta la loro visione collettiva della città. L’albero dove queste “api” si radunano si trova colà dove un tempo sorgeva l’antico auguraculum romano, sull’acropoli di Segni. Gli artisti hanno dato corpo a tale idea in una versione moderna di perscrutazione del futuro, trasformando così l’albero che le autorità avevano deciso si abbattere perché stava rovinando le antiche mura, in un auguraculum. Come spiegato dagli esperti del Museo Archologico di Segni, l’auguraculum vigeva dove l’antico sacerdote ufficiale detto “augur” – una sorta di sciamano – scrutava il passaggio degli uccelli per vaticinare il futuro. Esso era invariabilmente situato sul punto più alto di un insediamento. Nella rivisitazione artistica si è deciso di porre gli “augura”, ovvero la previsione del futuro, nelle mani dell’intera comunità, proponendo dunque un auguraculum collettivo , dove tutti possono raccogliere e immaginare il futuro della città insieme .

 

Realizzazione

Facendoli precedere da alcune settimane di corrispondenza e ricerche attraverso Internet per capire meglio Segni, Lejobart ha trascorso due giorni a raccogliere informazioni verbali e fisiche sul posto, visitando le chiese, i siti archeologici, il museo, e interagendo con la popolazione.

L’albero che stava minacciando le mura romane era un pino di forse cinquant’anni, alto circa 12 metri , localizzato in posizione strategica, accanto all’antica cisterna. Il suo sacrificio è divenuto la base per la scultura eseguita da Beju. La parte superiore dell’albero è stata tagliata, ma il restante tronco, alto circa 5 metri è stato mantenuto verticale, e trasformato in una specie di podio o pulpito, ornato con i simboli di spicco della città: un ippogrifo e un ciclope. Le 300 api iscritte con le parole dei cittadini raccolte da Sherryl sono state inserite intorno alle figure scolpite, in un disegno armonico che ricorda l’aggregazione delle api intorno alla loro regina. Esse brulicano salendo verso l’ippogrifo, per poi levarsi fino al cielo. La parte superiore dell’albero è stata riutilizzata per costruire sedute, che son state disposte ai piedi della scultura in modo da fornire un luogo di momentaneo e gradevole raccoglimento per le persone di Segni. Usando i pezzi di scarto delle sculture di pietra calcarea che altri artisti stavano realizzando nei pressi, Beju ha inserito nel tronco dei gradini che permettono di raggiungere la cima della scultura. Nel frattempo Sherryl girava per la città, raccogliendo la voce delle persone, da ripresentare ai futuri utenti dell’opera.

 

Simbolismo

Lejobart ha voluto paragonare la città ad un alveare. In un alveare la regina che depone le uova rifornisce la collettività di quelle operaie di cui essa ha bisogno per funzionare. Le operaie a loro volta mantengono la colonia viva e vegeta, e lo fanno prendendosi cura della regina, avventurandosi fuori dell’alveare alla ricerca e alla provvista di cibo, e migliorando l’accuratezza delle informazioni che guidano verso le fonti di nutrimento. In una comunità umana vediamo che la leadership, proprio come l’ape regina, ha il compito di organizzare il gruppo e di dotarlo di un senso di direzione. Gli abitanti escono dalla città per provvedere i mezzi di sostentamento per la comunità. Rompere una delle due parti, o perdere la loro interazione, produce il crollo del sistema. Il progetto di Lejobart, utilizzando e rappresentando le caratteristiche più iconiche della città, è stato in grado di trasmettere l’idea che il ripristino della comunicazione fra i cittadini è a portata di mano. Gli artisti hanno scoperto che scolpire un albero che rappresenta la città in uno dei suoi siti più antichi e importanti, ha per effetto un contesto che è il più appropriato per il progetto. Scolpendo i simboli più rappresentativi della città sull’albero, Beju ha individuato un collegamento tra i cittadini e i simboli che caratterizzano e identificano Segni con un’opera per essi riconoscibile e di cui andar fieri. Mettendo a disposizione un podio o un pulpito in cima alla scultura, l’artista ha fornito un luogo per esaminare o parlare all’intera città, e assicurandone l’accessibilità da parte di chiunque, lo ha reso un punto d’iniziativa e di democrazia. Le parole raccolte liberamente sulle api-spandimiele da Sherryl in città simbolizzano le operaie, cioè I lavoratori che dopo essersi avventurati fuori delle mura cittadine ritornano con il frutto della loro fatica, inclusa la ricchezza dell’informazione.

Le “api” ora rappresentano sostanzialmente le speranze e i desideri dei cittadini e, come l’interpretazione sciamanica del volo degli uccelli, simbolizzano il potenziale futuro della città. Queste api sono accessibili a tutti, e dipende dalla comunità se considerarle o meno. Man mano che le “api” originali scompariranno col tempo, per deterioramento o perdita, si potrebbe immaginare che la comunità le rimpiazzi regolarmente, rinnovando l’idea e perpetrando il progetto.

 

Conclusione

Una volta terminato, il progetto è stato presentato alla città e ai suoi abitanti. Utilizzando quel che restava dell’albero sacrificato, al tramonto è stato acceso un falò al centro dell’antica cisterna, in modo da richiamare i cittadini a riunirsi attorno alla scultura. Sherryl ha tenuto un discorso in inglese, tradotto da Stefano Serafini, per spiegare dettagliatamente le ragioni e i simboli del progetto. Poi si è arrampicata in cima alla scultura, e dal podio ha letto a voce alta il testo composto dalle parole della gente. Durante la lettura si sono udite risuonare reazioni emotive a certe parole, che venivano a volte ripetute da quegli spettatori che riconoscevano il proprio contributo. Alla fine Lejobart ha ringraziato con calore i cittadini di Segni per la loro incondizionata partecipazione e la loro ospitalità.

Attraverso lo studio del passato e del presente di una piccola città, utilizzando l’arte come un mezzo per rivelare un contenuto informativo, Lejobart ha creato uno strumento per la comunità, con il quale riparare un processo comunicativo che è stato disconnesso. La risposta da parte dei cittadini è stata di entusiasmo. Anche i pochi detrattori del progetto se ne sono andati convinti del suo potenziale positivo, dopo che gli è stato completamente spiegato. Prima di lasciare Segni, Lejobart è stato testimone della discussione di un gruppo musicale locale su come utilizzare questo nuovo luogo d’iniziativa per un concerto all’aperto. Lejobart desidera ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti, e sarebbe molto desideroso di osservare il futuro di questo progetto, che ora è nelle mani dei cittadini di Segni.

 

Sherryl Muriente, MURP, Assoc. AIA, è docente presso la School of Urban and Regional Planning, Florida Atlantic University, USA. Beju è un artista nato in Francia, e residente a Palm Beach, Florida, USA. Essi firmano insieme le loro performance artistiche con il nome di “Lejobart”.

 

 

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