di Stefano Serafini
La Società Internazionale di Biourbanistica ha un impegno con il territorio dei Monti Lepini. Non si tratta di un compito scelto a tavolino, ma nato dalle cose della vita. Tutto è iniziato con lo studio del territorio, la prima summer school in neuroergonomia e progettazione urbana presso la città di Artena, e le questioni, le inquietudini, gli interessi, le reazioni, i contributi via via crescenti di persone che abitano o visitano questi luoghi anche da Paesi lontani. Prossimi alla terza edizione della scuola, già riceviamo costantemente commenti e interessamenti riguardo alla piccola città, vista come un simbolo della biourbanistica, dall'Australia e dalla Cina, dagli USA e dall'Europa.
Anch'esso senza pianificazione, è fiorito il Progetto Artena. Le sue azioni ne hanno attivate altre. L'interesse della e per la biourbanistica si è espanso a Segni, Gorga, Montelanico, Carpineto Romano. Quest'ultima città ha lanciato il Progetto Leo, puntando a una rivalutazione concreta del territorio inteso come sistema complesso. Segni, su invito del sindaco, si è messa a disposizione per un'analisi originale, il Segni Seed, uno dei primi casi di service design per un'intera città. Ne sono uscite diverse indicazioni sulle possibili direzioni da intraprendere per lo sviluppo locale a fronte di un'evidente crisi che travalica l'orizzonte regionale, ma anche per il recupero di un'identità felice, offuscata da quella che Marco Casagrande chiamerebbe "prigrizia dell'uomo industriale".
Ora a Segni, a poca distanza da Roma, inizia la prima azione del progetto Signia Turismo, valido non soltanto per la città ma per tutti i Monti Lepini. Si tratta del trasferimento di conoscenza tecnica a rinforzo dell'attività turistica, un'industria che in Italia ha la sua ovvia importanza, ma che — soprattutto nei territori minori — manca di una diffusa competenza. Concetti come revenue management, qualità totale, o sistema di accoglienza sono spesso sconosciuti, o approcciati con superficialità. Molte volte addirittura è la stessa conoscenza delle potenzialità di mercato e degli strumenti di vendita a essere deficitaria.
La città e il territorio di Segni sono di fatto emblematici di una diffusa situazione della nostra bellissima provincia: un patrimonio ricchissimo e straordinario per antichità, fascino, e fruibilità che va dall’archeologia ai beni naturalistici, dall’enogastronomia alla gentilezza e agli usi locali, ma molto sottovalutato dal mercato turistico — e soprattutto dai suoi stessi abitanti.
Fondata nel VII sec. a.C., situata in una zona strategicamente assai interessante, sulla propaggine dei Monti Lepini in provincia di Roma, Segni esibisce un importante patrimonio archeologico che va dalle superbe mura poligonali, agli edifici medioevali e all’impianto urbanistico del centro storico conservati intatti, alle recenti scoperte di pezzi unici al mondo, come il mosaico di piazza S. Maria e il Ninfeo del I sec. a.C. che entrano di diritto nell’esposizione territoriale dell’attivissimo Museo Archeologico cittadino. Tradizioni antiche come la giostra del maialino, prodotti locali (i marroni, l’agnello, il formaggio), e una buona gastronomia offerta da ristoranti tradizionali di ottimo livello e rapporto qualità/prezzo si aggiungono alle attrattive. Infine, la città è a poca distanza da nuove mete di massa come il complesso del parco giochi e dell’outlet di Valmontone, che però non beneficiano il territorio circostante per loro intrinseca caratteristica monoattrattiva.
Il progetto mira ad attivare un processo di valorizzazione e promozione di Segni e dintorni come territorio turistico tutto l’anno, strappandolo al vecchio modello ormai in pieno declino della villeggiatura estiva, progressivamente sviluppando un circuito integrato con le altre piccole gemme urbane circostanti: Artena, Montelanico, Gorga, Palestrina, ecc. Tale processo è rivolto sia ai cittadini e agli imprenditori Segnini, che al pubblico nazionale e internazionale, perché occorre che i primi promotori della città ne siano gli abitanti, ed essi stessi debbono riconoscerne valore e potenzialità realistiche.
Lo sviluppo deve essere partecipato e dal basso, capace di innescare nuova imprenditoria turistica, e di stimolare la PA delle diverse città a una collaborazione territoriale su temi organizzativi, logistici, formativi e promozionali.
In pillole: sviluppo consistente del turismo culturale e collegato ad eventi creati ad hoc durante tutto l’arco dell’anno; crescita di prestigio e significatività semantica nel web del nome e dell’immagine della città; sviluppo di interesse per il territorio segnino e limitrofo; aumento della vitalità culturale, produttiva ed economica della città a breve, medio e lungo termine, con ricaduta sistemica sull’intero corpo cittadino. Il progetto è modulare e innestabile con vantaggio su altri programmi di sviluppo territoriale. Può ad es. rafforzare programmi di sviluppo dell’attività produttiva locale e dell’artigianato.
La prima azione consiste allora in un corso di formazione per innovare, migliorare, creare bene da zero la propria impresa turistico-ricettiva. Gli operatori impreparati danneggiano se stessi ma anche il territorio, rendendolo meno appetibile (se non addirittura sgradito) ai visitatori scontenti che a loro volta ne riferiranno una cattiva immagine ai loro contatti.
Il corso è dunque rivolto a chi già opera nel settore e a chi desidera introdurvisi: fornisce una solida conoscenza pratica per affrontare il complesso mercato dell’accoglienza turistica, e allo stesso tempo un aggiornamento fondamentale sulle pratiche, gli strumenti e le attitudini per vincere e continuare a vincere nei dinamici scenari di competizione turistica, con particolare attenzione ai piccoli centri e ai mercati di nicchia.
Grazie al sostegno del Comune di Segni (RM), che desidera rilanciare il grande potenziale turistico della splendida città lepina, il corso è completamente gratuito per i residenti e per gli operatori di Segni ed ha un costo simbolico per gli altri partecipanti. È altresì gratuito per i membri della Società di Biourbanistica.
Il programma offre 30 ore di lezione suddivise in due week-end (29, 30 Marzo; 5, 6 Aprile 2014) h. 10:00-13:00 / 14:00-19:00; e una visita guidata “con occhi da turista” alla splendida città e al suo patrimonio archeologico. Durante la pausa sarà possibile gustare un pranzo caratteristico e di qualità a prezzo speciale presso il rinomato ristorante dell’Hotel La Pace, sede del corso.
QUI IL PROGRAMMA
Per iscrizioni e informazioni: [email protected] | 3939426561