di Fulvio Forino
194 conversazioni ed eventi, 23 città, 11 regioni, 43 associazioni, enti, università e istituzioni culturali coinvolte: questo in cifre è il Festival della Complessità alla sua V edizione, che dal 6 maggio alla fine di luglio metterà in campo, oltre a decine e decine di conversazioni, anche proiezioni di film e documentari, convegni scientifici, visite guidate, ascolti musicali, aperitivi culturali, tavole rotonde, cene al buio, presentazione di libri, mostre fotografiche…
Pedagogia, economia, salute, management, filosofia, sociologia, medicina, ambiente e biodiversità, storia, psicologia, scienza, etica, urbanistica, mente, evoluzionismo, psicoanalisi, genetica e epigenetica, musica, cinema, globalizzazione, internet e big data, integrazione e mediazione dei conflitti, fisica quantistica, arte, sismologia, sicurezza sul lavoro, rapporto medico paziente, reti sociali, interculturalità, didattica, biologia, sono, in ordine sparso, le tematiche che verranno proposte e esplorate alla luce della teoria dei sistemi.
Il Festival della Complessità è un festival diffuso e a km zero. È un esempio di dialogica, nato com’è da una dinamica tra opposti complementari e apparentemente inconciliabili; fantasia e scienza, autorganizzazione e regole, creatività e impegno organizzativo, decentramento e organizzazione puntuale.
È un festival a costo zero, non ha mai avuto e non ha scopi di lucro. Non ha ricevuto alcun contributo istituzionale e ogni evento è auto-organizzato e auto-finanziato da ciascuno dei partner promotori.
È un Festival che dimostra che la cultura è a portata di mano; e che, come insegna l’approccio sistemico, un evento culturale, tra vincoli e opportunità, può nascere e autorganizzarsi dal basso, può generare risultati imprevedibili, rompere i lacci dell’ansia di controllo e della programmazione dettagliata, facendo così emergere l’inatteso.
È un festival “sistemico”, profondamente innovativo. Tutta l’energia necessaria per dargli vita è stata utilizzata come flusso di informazione, e non come forza organizzatrice. Uno staff di dimensioni minime, poche persone impegnate in un’avventura di volontariato culturale, anche volendo, non avrebbero mai potuto mettere in campo in 23 città 194 occasioni di incontro e di esplorazione della complessità.
È un festival in rete, decentrato al massimo, con un “centro” che ha avuto la sola funzione di coordinamento, di software integratore e di servizio.
È un esempio di dialogica nato com’è da una dinamica ricorsiva tra opposti complementari e apparentemente inconciliabili; fantasia e scienza, autorganizzazione e regole, creatività e impegno organizzativo, decentramento e organizzazione puntuale.
Di più, è la prova provata della validità delle teorie della complessità.
Dimostra che la complessità è un campo d’indagine e una visione della realtà di una concretezza sconcertante. È una tematica sotterranea ma viva e vivace. Appena ora sta trovando un suo spazio nella cultura allargata del nostro Paese e i tanti, e tanto diversi partner promotori che hanno dato vita al Festival sono nella consapevolezza di proporre tematiche e concettualizzazioni che per molti rappresentano ancora territori culturali e scientifici sconosciuti e, per molti versi, misteriosi.
Questa V edizione del Festival della Complessità è essa stessa una metafora della complessità. È infatti un sistema che “emerge” grazie al contributo dei partner promotori e che sarà un crocevia di Passeggiate della Mente.
Partner Promotori
- Dedalo 97, complessità e salute
- AIEMS - Associazione Italiana epistemologia e metodologia sistemica
- Complexity Education Project, Università Sapienza di Roma
- Rete amici della complessità – Torino
- SIPRe - Società Italiana Psicoanalisi delle Relazioni, Milano
- PHILO - Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche, Milano
- GRASS - Laboratorio di Pratiche e Sguardi Sistemici in Contesti Educativi, Milano
- CENTRO BATESON - Centro per la Mediazione Sistemica Gregory Bateson, Milano
- Keiron As. Me. G. Veneto
- Gruppo Data Medica, Padova
- Assessorato alla Cultura del Comune di Lerici
- Università delle Tre Età di Orvieto
- Complexity Institute, Aps
- Comune di Spoleto
- Le Mie Terre D'Italia, Aps, Spoleto
- Comune di Tarquinia
- Associazione La Lestra, Tarquinia
- Libreria Il Filodisofia, Santa Marinella
- Rete Dedalo97 Viterbo
- Fondazione Maxxi, Roma
- Cies, Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo, Roma
- Rete Dedalo97 Roma
- Società Internazionale di Biourbanistica – ISB
- Comune di Carpineto Romano
- Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e del Territorio, Università di Chieti – Pescara
- Fondazione IDIS- Città della Scienza, Napoli
- Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli
- Comune di Napoli
- ASVSA - Associazione per la ricerca sui sistemi vitali
- CIRPU - Consorzio Irpino per la promozione della ultura, della ricerca e degli studi universitari Avellino
- LISA - Laboratorio Idee Sostenibili, Avellino
- Centro ricerche interuniversitario sulla complessità, Sezione dell’Università di Foggia
- Laboratorio di Pedagogia della Salute dell'Università di Foggia
- Accademia Pugliese delle Scienze
- Accademia dei Georgofili, sezione Sud-Est"
- Centro Studi di Filosofia della Complessità “Edgar Morin”, Messina
- Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Università di Messina
- Ordine dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri di Messina
- Centro Italiano Di Psicologia Analitica
- Istituto Italiano Micropsicoanalisi
- Rete Dedalo97 Ragusa
- SAM - Scuola Autopoietica del Mediterraneo, Sassari
- S.F.I. - Società Filosofica Italiana (Sezione di Sassari)
Le città del Festival della Complessità: Ragusa, Messina, Sassari, Molfetta, Bari, Foggia, Avellino, Napoli, Santa Marinella, Carpineto Romano, Segni, Artena, Roma, Calcata, Tarquinia, Viterbo, Orvieto, Spoleto, Chieti, Lerici, Padova, Milano, Torino.
Le regioni del Festival della Complessità: Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Abruzzo, Lazio, Umbria, Liguria, Veneto, Lombardia, Piemonte.
Per maggiori informazioni visitate il sito web del Festival.