Zero City
di Stefano Serafini
Il film Zero City del laboratorio di Marco Casagrande illustra alcuni dei temi forti del suo pensiero sulla transizione dalla città industriale e postindustriale all'urbanesimo "di terza generazione": la marginalità resiliente della vita, rappresentata dall'erba selvatica che spunta fra le crepe dell'asfalto, dal fenomeno degli orti illegali che gli abitanti delle megalopoli realizzano spaccando il cemento di un'urbanistica ormai incontrollabile, dalle presenze animali e vegetali in ambienti che sono ad essi cognitivamente refrattari; l'irrilevanza dei due pilastri della antisocietà urbana che ci stiamo già lasciando alle spalle, l'immagine e il cemento; la necessità per l'uomo - il grande assente fra la natura e la tecnica - di tacersi serenamente, umilmente, per ascoltare la pulsazione della vita. Fenomenologia della biourbanistica in atto.