di Stefano Serafini
Dopo il successo della precedente scuola interdisciplinare dedicata alla neuroergonomia e alla progettazione urbanistica, il lavoro del 2013 è stato concentrato sul tema del "placemaking".
Come trasformare uno spazio morto in un luogo vivo? Come migliorare sensibilmente il nostro ambiente, rendere un edificio più consono alla vita umana, un quartiere più attraente e piacevole, e un'area urbana più vibrante? E finalmente, attraverso l'uso dell'approccio della agopuntura biourbana, come aiutare un'intera città a diventare più viva, bella, autentica?
Lo scopo della Summer School on Neuroergonomics and Urban Placemaking è stato quello di lanciare i partecipanti in un'esperienza estremamente pratica sul campo, oltre a fornire loro conoscenze interdisciplinari molto aggiornate su neuroscienze, psicologia, biologia, fisica e teoria delle reti - alla ricerca di nuove tecniche e ispirazioni progettuali.
La scuola è stata diretta da Stefano Serafini e Antonio Caperna. I workshop pratici sono stati gestiti dalla psicologa Silvia Micocci, dalla design thinker Yulia Kryazheva, e dal professor Marco Casagrande, che poco dopo la fine della scuola è stato insignito del Premio Europeo per l'Architettura.
I partecipanti - un folto gruppo di giovani studiosi e professionisti provenienti da 18 Paesi - hanno prodotto uno straordinario ventaglio di progetti realizzati durante la durata della scuola stessa, provocando la partecipazione attiva e divertita degli abitanti.