Image

L'architettura come bene comune

Domenica 25 Marzo 2018 19:03  |  Editoriali  |  

di Nando Bertolini

La I Conferenza internazionale promossa dall’Università degli Studi di Parma e dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, ha scelto di interrogarsi su alcune questioni che innervano la ricerca, il dibattito e la prassi delle trasformazioni ambientali di questo inizio millennio. Si è ritenuto che un’utile sintesi per segnalare l’attenzione e il punto di vista dei soggetti proponenti fosse il riferimento all’architettura come bene comune, donde il titolo del convegno: "Architettura come bene comune. Recuperare benessere e qualità urbana". Tale riferimento sottolinea il ruolo dei soggetti della ricerca e del mondo professionale che hanno maggiori responsabilità nel proporre le soluzioni più opportune per intervenire oggi sui sistemi insediativi e ambientali. Azioni che devono trovare la loro piena ragione di essere nell’obiettivo di recuperare benessere e qualità urbana diffusa.

La Conferenza è articolata in tre sessioni dedicate a temi di particolare urgenza e attualità.

Sessione 1: Recupero edilizio e rigenerazione urbana

È ormai opinione largamente condivisa che gli interventi di trasformazione edilizia e urbana debbano considerare prioritariamente il riuso e la riconversione di edifici e aree dequalificate, favorendo lo sviluppo di forme insediative sempre più compatibili con i principi della “green economy” e delle “smart cities” (risparmio energetico, energie rinnovabili, domotica).

Il tema del recupero edilizio, del riuso e della rigenerazione urbana devono, di conseguenza, essere ritenute centrali nelle politiche del nostro Paese e del nostro pianeta, con l’obiettivo di innescare processi virtuosi nelle comunità locali, valorizzare il patrimonio edilizio esistente meritevole di tutela, adeguare quello in condizione di obsolescenza, migliorare lo spazio pubblico urbano.

La sessione intende ospitare interventi relativi a progetti e strumenti di pianificazione che abbiano assunto l’obiettivo di ripensare la città e i suoi edifici attraverso processi di rigenerazione funzionale ed estetica operando sulle strutture esistenti. Un possibile elenco, non esaustivo, di temi di approfondimento sui quali si intende concentrare l’attenzione è il seguente: paesaggio urbano precario da completare; centri storici da valorizzare; spazi urbani sottoutilizzati da recuperare; degrado ambientale, urbano e architettonico da rimuovere; obsolescenza urbana determinata dalla perdita di utilità delle funzioni; edifici pubblici dismessi da riabilitare; centri storici abbandonati; vuoti identitari dei non luoghi da recuperare; rinnovo edilizio con attualizzazione delle funzioni, dei sistemi tecnologici, dei regimi energetici.

Sessione 2: Benessere del vivere e dell’abitare

La riflessione sul futuro del progetto di architettura e degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale nel nostro Paese non può limitare i propri riferimenti al quadro consolidato di teorie e pratiche ereditate.
La complessità del vivere e dell’abitare contemporaneo comporta una risposta delle discipline del progetto coerente con quella visione integrata capace di superare gli steccati disciplinari. I centri urbani devono essere ripensati come contenitori di vita di qualità nei quali sviluppare processi sociali e civili attivi nell’attualità e interpreti del futuro, guardando al limite come una risorsa e all’uomo e al suo ambiente come misura di ogni scelta strategica e progettuale.
Sviluppo sostenibile e uso accorto delle risorse, integrità ecologica e unicità formale, armonia, equità e partecipazione sociale, efficienza economica, costituiscono elementi di una più generale strategia finalizzata al raggiungimento di nuove soglie di benessere del vivere e dell’abitare.
La sessione intende indagare soluzioni abitative e di organizzazione dello spazio insediativo che contemplino equilibri urbani e naturali avanzati, ma attenti al recupero di quelli oggi perduti secondo una interpretazione del progetto edilizio e urbano inteso come processo sociale e culturale.

Sessione 3: Architettura per l’emergenza abitativa

Con sempre maggiore intensità il nostro Paese e il nostro pianeta sono interessati da eventi che producono emergenza abitativa. Tra i più rilevanti possiamo includere quelli derivanti da eventi naturali, quali i sismi, le inondazioni, le frane. Ma altrettanta importanza rivestono le istanze che derivano dai processi migratori, dalla crisi socio-economica ed anche, purtroppo, dalle guerre.
Esiste, di conseguenza, una domanda abitativa con caratteristiche specifiche, non facilmente assimilabile a quella del mercato immobiliare ordinario. La sessione intende investigare su quali possano essere le soluzioni edilizie e insediative più opportune per dare una risposta efficace a questa domanda. Studio di casi, presentazione di prototipi, riflessioni sulle politiche abitative necessarie a scala internazionale e locale, sono alcuni dei temi di approfondimento suggeriti.

I risultati dei lavori della conferenza saranno pubblicati dalla rivista JOURNAL OF BIOURBANISM.

SEDE DEL CONVEGNO

La sede dell’evento è presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione, un centro di ricerca dell’ Università di Parma collocato presso l’Abbazia di Valserena, conosciuta anche come “Certosa di Paradigna”, a pochi chilometri da Parma.

ABSTRACT

Gli abstract, da prodursi esclusivamente in lingua inglese, non devono superare le 2.000 battute (spazi inclusi) e devono contenere i seguenti dati:
a. titolo, autore/i, recapiti, affiliazione, tre parole chiave;
b. indicazione della sessione alla quale si vorrebbe partecipare;
c. tesi sostenuta;
d. sintesi dei contenuti e aspetti metodologici;
e. esiti ottenuti o attesi.

SCADENZE
Gli abstracts dovranno pervenire entro lunedì 2 aprile 2018 per la preventiva approvazione a questo indirizzo e-mail.

Il comitato scientifico della Conferenza darà comunicazione agli interessati dell’accoglimento delle proposte entro domenica 15 aprile 2018. Successivamente, saranno inviate indicazioni di dettaglio sui criteri di elaborazione dei papers definitivi. La pubblicazione dei papers è subordinata alla partecipazione alla Conferenza.

COSTI D’ISCRIZIONE
Tutti i partecipanti alla “I CONFERENZA INTERNAZIONALE INBAR e UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA” devono versare le quote di iscrizione distinte in:

Partecipazione alla sola conferenza
Senior 240 € / Junior 120 € (ridotti a 200 € e 100 € se versati entro il 25 aprile 2018)

Partecipazione alla sola conferenza per soci INBAR
Senior 200 € / Junior 100 € (ridotti a 180 € e 80 € se versati entro il 25 aprile 2018)

Partecipazione alla conferenza + iscrizione individuale a INBAR per il 2018
Senior 240 € / Junior 120 € (ridotti a 220 € e 100 € se versati entro il 25 aprile 2018)
Iscrizione individuale a INBAR per il 2018

Partecipazione alla cena di gala presso la Certosa di Parma con prodotti tipici locali. I posti sono limitati.
Precisare se vi sono richieste specifiche alimentari: come vegetariano, vegano o celiaco
€ 50 a persona

MODALITÀ DI PAGAMENTO

Il pagamento della quota di iscrizione deve essere corrisposto antecedentemente alla Conferenza secondo le seguenti
modalità:

con bonifico bancario su conto corrente intestato a:
ISTITUTO NAZIONALE BIOARCHITETTURA
presso Banca Etica IBAN: IT55 D050 1803 2000 0001 1205 549
causale: CONFERENZA INBAR PARMA 2018
con Carta di Credito o Paypal
 

COMITATO SCIENTIFICO

Marwa Al-Sabouni
Siria, Architetta e scrittrice

Filippo Angelucci
Italia, Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara

Laura Baratin
Italia, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”

Marco Casagrande
Finlandia, C-Lab e International Society of Biourbanism

Carmelo Celona
Italia, Comitato scientifico dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Mario Cerasoli
Italia, Università degli Studi Roma Tre

Eva Coisson
Italia, Università degli Studi di Parma

Giampaolo Munafò
Italia, Università di Pisa

Robert Neuwirth
Stati Uniti d’America, Giornalista e scrittore

Patrizia Piro
Italia, Università della Calabria

Andrea Rinaldi
Italia, Università degli Studi di Ferrara

David Rudlin
Regno Unito, Direttore di URBED (Urbanism Environment and Design)

Stefano Serafini
Italia, Società Internazionale di Biourbanistica e Comitato scientifico dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Michele Zazzi
Italia, Università degli Studi di Parma

comments powered by Disqus